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IFeC, Nursind: attacchi ingiusti da parte dei medici di base

di Redazione

Nessuna ingerenza, attacchi ingiusti da parte dei medici di base. Serve collaborazione, cercando di superare posizioni preconcette. È la replica di Antonella Rodigliano, coordinatrice regionale del sindacato degli infermieri Nursind, dopo le polemiche sollevate dalla Fimmg intorno alla figura degli infermieri di famiglia e comunità dell'Ausl Ferrara.

Rodigliano: su infermieri di famiglia attacchi ingiusti, esigiamo rispetto

Ferrara: Nursind Emilia-Romagna interviene sul "caso Infermieri di famiglia e comunità"

Il servizio degli infermieri di famiglia e di comunità è una risorsa preziosa per il sistema sanitario nazionale, regionale e ferrarese.

È un servizio volto a garantire assistenza qualificata e personalizzata ai pazienti con bisogni complessi e cronici, basandosi sulla collaborazione e l'integrazione fra i diversi professionisti sanitari, fra i quali i medici di base, che sono i primi interlocutori dei pazienti e che hanno un ruolo fondamentale nelle rete delle cure primarie.

Allo stesso modo è centrale anche la figura degli infermieri, che si tratti di sanità ospedaliera o territoriale. Non c'è alcuna ingerenza, né tentativi di sottrarre competenze ad altre figure, ma si tratta solo di due professionalità differenti che però devono trovare la giusta sinergia per lavorare insieme, soprattutto in un momento in cui la medicina territoriale sta vivendo un importante momento di riorganizzazione, che necessità di mantenere al centro chi ogni giorno è al fianco dei cittadini e dei pazienti per rispondere alle loro esigenze.

Antonella Rodigliano, coordinatrice regionale del Nursind, replica così alle critiche avanzate dai medici di medicina generale della Fimmg a proposito della figura dell'infermiere di comunità (IFeC) introdotta all'Ausl di Ferrara. Critiche che fanno riferimento, appunto, a ingerenze indebite e spesso turbative del rapporto di fiducia medico di medicina generale-paziente perpetrate - si legge in una lettera del sindacato dei medici - da alcuni infermieri di comunità dell’azienda Usl finanche al limite del reato di esercizio abusivo della professione medica.

Questo modello di medicina delle cure primarie - spiega ancora Rodigliano - è in linea con le indicazioni della legge sulla riorganizzazione del territorio (DM 77 /2022), che mira a promuovere la presa in carico integrata e di qualità dei pazienti, oltre che a ridurre le diseguaglianze e a valorizzare il ruolo dei professionisti sanitari. Dove questo percorso è avviato, come nel contesto ferrarese, i risultati sono positivi e apprezzati dai cittadini, commenta invece Raffaele Ferioli, segretario territoriale del Nursind Ferrara.

Siamo quindi sorpresi e delusi dal tono aggressivo e denigratorio della lettera inviata dalla suddetta associazione di medici di base, in cui si accusano alcuni infermieri di comunità in maniera infondata e ingiusta, rischiando di danneggiare il clima di cooperazione e rispetto che caratterizza il lavoro degli infermieri di comunità - riprende Rodigliano -. Chiediamo di fare un passo indietro e correggere le affermazioni rivolte ingiustamente agli infermieri di comunità. Infermieri che svolgono il loro lavoro con competenza, dedizione e professionalità, nel pieno rispetto delle competenze e delle responsabilità dei medici di base. Chiediamo inoltre a questi ultimi di riconoscere il valore aggiunto del servizio degli infermieri di comunità e di collaborare con loro per garantire ai pazienti una presa in carico integrata e di qualità.

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