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Infermieri di Comunità, Fimmg: giocano a fare i dottori

di Redazione

Dietro all’Infermiere di Comunità rischia di esserci la malcelata idea di creare una nuova figura professionale che possa essere sostitutiva del medico di medicina generale. È la motivazione che ha portato la Fimmg, il sindacato dei medici di base, a inviare una lettera indirizzata a duecento medici di base e all’azienda sanitaria di Ferrara. Le indicazioni? Farsi mettere per iscritto su carta datata e firmata ogni parere, proposta o indicazione che dovesse pervenire loro direttamente o indirettamente dagli infermieri di comunità, perché sarebbero in aumento segnalazioni su ingerenze indebite. La replica dell’Ausl: Nessuna segnalazione di irregolarità.

Ferrara, lettera della Fimmg a medici e azienda: ingerenze indebite

infermiere comunità

Ausl afferma che non sono giunte all'attenzione dell’Azienda situazione di ingerenze da parte degli Ifec nell’attività dei medici

La figura dell’Infermiere di Famiglia e Comunità (IFeC), introdotta dall’Ausl per potenziare l’assistenza sul territorio, nel ferrarese è al centro di una polemica. Tutto è nato da una missiva partita dal sindacato dei medici di base, che a firma del segretario Claudio Casaroli parla di una professionalità importante, ma che in certi casi gioca a fare il dottore, creando una turbativa nel rapporto medico-paziente.

Nello specifico, da alcuni mesi – recita la lettera inviata a duecento medici di base e ad Ausl Ferrara - stanno pervenendo crescenti segnalazioni su ingerenze indebite e spesso turbative del rapporto di fiducia medico di medicina generale-paziente perpetrate da alcuni infermieri di comunità dell’azienda Usl finanche al limite del reato di esercizio abusivo della professione medica.

Da qui, il gelo. I primi a controbattere sono stati i sindacati confederali (per i quali la posizione Fimmg rischia di determinare l’isolamento dei professionisti da loro rappresentati che, al contrario, meritano molto di più in relazione al ruolo che hanno nella rete dei servizi).

Non è tardata nemmeno la secca replica dell’Ausl, che sottolinea: l'approccio che sottende all'attivazione degli IFeC è quello dell'integrazione e della collaborazione con i Medici di Medicina Generale e con le altre figure professionali sanitarie e cliniche per la creazione di percorsi sempre più efficaci e qualificati in favore dei pazienti.

In relazione alle ingerenze indebite citate da Casaroli, poi, Ausl afferma che non sono giunte all'attenzione dell’Azienda situazione di ingerenze da parte degli Ifec nell’attività dei medici, quali quelle rappresentate dal sindacato, e che qualora fossero state segnalate sarebbero state valutate congiuntamente nelle sedi a ciò dedicate. L'Azienda si riserva dunque di verificare puntualmente se tali episodi si siano effettivamente verificati e di prendere le conseguenti determinazioni.

A tentare una mediazione, le parole di Francesco Levato (componente del direttivo della Fimmg e neo nominato referente del Distretto e del Dipartimento cure primarie): secondo Levato nelle parole di Casaroli si ravviserebbe il malessere di una categoria, che non deve però mettere in secondo piano l’importanza dell’integrazione multidisciplinare (Lo dimostrano l’assistenza domiciliare con infermieri e palliativisti, le vaccinazioni Covid, il lavoro nelle case famiglia).

Anche se resta comunque, per Levato, il rischio di intendere questa figura come autonoma, in sostituzione dei medici di base. Temi dei quali parleremo in un incontro con la direttrice generale Monica Calamai, nel quale esporremo la nostra posizione di collaborazione, ma sempre nel rispetto dei ruoli previsti dalla legge.

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