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Rinnovo Ccnl, Nursing Up: ancora troppe ombre

di Redazione Roma

Pubblico Impiego

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La nuova ipotesi formulata dall’Aran in merito all’indennità degli incarichi di funzione “base” ancora non valorizza economicamente gli infermieri. Questo il pensiero del Nursing Up dopo l’ultimo incontro per il innovo del Ccnl Sanità. Il sindacato ritiene che un reale equilibrio nel nuovo ordinamento contrattuale può essere assicurato soltanto da un’equa distribuzione delle risorse disponibili. E che la valorizzazione della parte economica è ad oggi tremendamente lontana.

De Palma: la valorizzazione economica degli infermieri è ancora lontana

Nursing Up in stato d'agitazione (foto di repertorio)

Poche luci e tante ombre. Fin troppe, secondo il Nursing Up. Che proprio oggi a Milano, in via Fabio Filzi – sede del Consiglio Regionale della Lombardia – ha continuato a raccontare pubblicamente il malcontento.

Ma anche della volontà di chi, pienamente consapevole del proprio valore, non si arrende di fronte all’immobilismo delle istituzioni, continuando in sede contrattuale il nostro “braccio di ferro” con l’Aran. Domani la manifestazione si sposterà in Trentino (dinanzi al Commissariato del Governo) e il 24 marzo sarà la volta di Verona presso piazza Bra.

Entrambe preziose occasioni sia per dare il la ad un nuovo confronto con la collettività, sia per rivolgere richieste legittime alle Regioni e al Governo. Allo stato attuale, però, il sindacato rimarca le criticità emerse a seguito della nuova tappa della complessa – nonché delicata – trattativa per il rinnovo del Ccnl del comparto Sanità, con la valorizzazione della parte economica, doverosa e imprescindibile, a nostro avviso sempre tremendamente lontana, spiega il Nursing Up.

Di fatto, quel reale equilibrio all’interno del nuovo ordinamento contrattuale che il sindacato vuole con forza contribuire a creare, è ancora distante dall’essere ben saldo. Sembra quasi di assistere, alla fine di ogni confronto, ad una sorta di “tela di Penelope”, laddove quanto si è tessuto prima viene poi, inesorabilmente, disfatto. Tradotto: la distanza tra le parti è ancora importante.

Lo stesso Nursing Up cerca di riordinare le fila del discorso. Premettendo che nell’intento di dare una risposta favorevole alle reiterate richieste ricevute, l’Aran ha ipotizzato un diverso meccanismo di calcolo dell’indennità degli incarichi di funzione “base”, il sindacato spiega che, in sostanza, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni – il cui presidente Antonio Naddeo, pochi giorni fa aveva espresso a Nurse24.it le sue buone sensazioni (iniziamo a vedere la luce infondo al tunnel) – vorrebbe rimuovere “quasi completamente” la sperequazione da noi contestata, contenuta nel testo precedente, relativa al fatto che “solo agli infermieri” veniva portata in detrazione l’indennità professionale specifica, prevedendone, questa volta, un prelievo solo parziale, ed abbassando, coincidentemente, il valore dell’indennità di funzione base.

Ad ogni modo, facendo riferimento alla proprietà commutativa, il sindacato ritiene che mutando l’ordine degli addendi il risultato sia rimasto uguale. E lo spiega numeri alla mano: Alla fine dei giochi, quanto viene restituito come indennità professionale specifica, viene tolto dal valore dell’incarico, che da 1.370 euro (bozza precedente) passa a 1.000 euro (bozza attuale). In pratica la differenza tra il precedente e la bozza attuale – 363,82 euro – viene riassegnata come indennità professionale specifica.

Nella convinzione che, alla luce di tutto questo, sia più che mai rilevante destinare maggiori risorse a tali incarichi, il Nursing Up ritiene che occorre farlo con le risorse disponibili e in tal senso abbiamo ribadito la propria richiesta di attingere ad una parte dei soldi in arrivo (manca ancora l’atto di indirizzo del Comitato di Settore), pari allo 0.55% ed allo 0,22%, aggiuntivi rispetto al monte salari. Parliamo di risorse aggiuntive già approvate da una legge dello Stato, e che devono solo ricevere il via libera da parte delle Regioni, affinché possano contribuire ad integrare seriamente i compensi degli infermieri e degli altri professionisti sanitari.

Nel frattempo l’importo dell’indennità notturna subisce un incremento, e raggiunge quota 3,86 euro (si era partiti da 2,74 euro), ma restano numerose perplessità sul resto delle indennità, come anche sullo straordinario a tariffe predeterminate in base alle aree, sul festivo infrasettimanale per i turnisti, conclude il sindacato.

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Giornalista

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