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Combinazione di Rigenase® e PHMB migliora esiti cicatriziali

Papa presenta i risultati di uno studio clinico randomizzato in singolo cieco

Pubblicato il 27/10/2023 di Sandra Ausili

Sperimentato con successo nella cura di ferite da innesto cutaneo, Rigenase® (specifico estratto di grano germinato) rende le cicatrici “quasi invisibili”, elastiche e meno dolorose. A dimostrarlo uno studio italiano condotto dall’Unità di Chirurgia plastica dell’Ospedale di Cattinara (Trieste) e dall’Università Federico II di Napoli pubblicato su The Plastic, Reconstructive & Regenerative Surgery (PRRS) Journal e presentato in occasione del confronto dei massimi esperti del settore nel corso del XVII Congresso nazionale AIUC (Torino, 11-14 ottobre 2023).

Miglioramento della qualità delle cicatrici con Rigenase® e poliesanide

Il trattamento basato su Rigenase®, ottenuto dal germe di frumento, grazie alla sua particolare consistenza e composizione (amidi, fosfolipidi, glicolipidi), è in grado di creare un film sulla ferita utile ad evitare la perdita di liquidi e, al contempo ad attirare, proprio come una calamita, fin da subito, cioè già nella fase di infiammazione, le cellule fibroblastiche responsabili del processo di cicatrizzazione, spiega Giovanni Papa, presidente dell’Associazione Italiana Ulcere Cutanee (AIUC), direttore del Dipartimento di Chirurgia plastica dell’Ospedale di Cattinara e primo autore dello studio.

Ciò consente un avvicinamento dei bordi alla ferita fino a chiuderla del tutto, in modo più rapido e completo, facendo ‘vedere meno’ la cicatrice e rendendola pronta ad essere esposta al sole in tempi più brevi, con minori rischi di sviluppare antiestetiche macchie scure o cicatrici ipertrofiche. Inoltre, grazie all’aggiunta di poliesanide, un potente antisettico, il trattamento è in grado di contrastare il rischio di infezione, con risparmio dell’uso di antibiotico e altri farmaci.

Lo studio è stato condotto su 61 pazienti, dai 25 agli 89 anni, seguiti per tre mesi da settembre a dicembre 2022, con ferite causate da traumi, lesioni post-operatorie o ulcere croniche, a cui è stato necessario applicare un innesto di cute parziale prelevata dalla loro stessa coscia.

L’attenzione dei ricercatori si è focalizzata sulla ferita del sito di prelievo. I pazienti sono stati quindi suddivisi in due gruppi: 32 hanno ricevuto medicazioni con applicazioni di garze impregnate di estratto acquoso del grano, mentre 28 hanno ricevuto un trattamento a base di acido ialuronico.

Il tempo medio di guarigione di tutti i pazienti è stato di 21 giorni, ma sono state riscontrate differenze significative sugli esiti del processo di cicatrizzazione. Le cicatrici che si sono formate in seguito al trattamento con l’estratto del grano erano quasi invisibili: la pelle si presentava liscia ed elastica, molto simile alla cute circostante - sottolinea Papa -. Inoltre, le cicatrici sono risultate meno dolorose e pruriginose per i pazienti.

Tali risultati su ferite così difficili e complicate sono così sorprendenti che ci spingono a ipotizzare che il trattamento possa essere utilizzato anche in ferite da trauma e collegate a patologie pregresse, in modo da prevenire addirittura l’insorgenza stessa di cicatrici evidenti.

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