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Patologia

Tumore al testicolo

di Monica Vaccaretti

Il tumore al testicolo, o cancro testicolare, è un tumore maschile che colpisce i testicoli, organi contenuti nello scroto, una borsa di pelle situata sotto il pene. In essi avviene la formazione e la maturazione degli spermatozoi e la produzione dell'ormone testosterone. Solitamente il tumore colpisce un solo testicolo, ma gli uomini che hanno già avuto questa neoplasia presentano un rischio più elevato di sviluppare lo stesso tumore nell'altro testicolo. Si manifesta più frequentemente nella popolazione giovanile, raramente dopo i 60 anni. Risulta il tumore più diffuso nella fascia di età tra i 15 e i 35 anni, soprattutto nelle persone di etnia caucasica. Secondo i dati epidemiologici relativi al 2020 in Italia si sono verificati 2300 nuovi casi.

Caratteristiche del tumore al testicolo

tumore del testicolo

I sintomi di tumore al testicolo compaiono gradualmente con formazione di una massa o di un nodulo nel testicolo e un ingrossamento testicolare.

Si tratta di un carcinoma che può originare da qualunque componente cellulare del testicolo e dello scroto. Viene classificato in germinale o non germinale. I tumori germinali, che originano dalle cellule germinali dei testicoli che danno origine agli spermatozoi, si distinguono in seminoma, teratocarcinoma, coriocarcinoma, carcinoma del sacco vitellino, carcinoma embrionale.

I tumori non germinali – tumori delle cellule di Leydig e delle cellule di Sertoli – originano dall'epitelio, sono più rari e hanno un comportamento generalmente benigno. L' 85% delle neoplasie testicolari sono tumori germinali e circa il 40% di questi sono seminomi.

I seminomi tendono a rimanere localizzati ed hanno un decorso più favorevole, mentre i non seminomi crescono rapidamente. Il tumore testicolare tende a metastatizzare precocemente, diffondendosi dai testicoli ai linfonodi retroperitoneali e ai polmoni.

A seconda della sua evoluzione, è classificato in tre stadi. Nel I stadio il tumore è circoscritto al testicolo mentre nel II si è diffuso ai linfonodi dell'addome. Nel III stadio il tumore si è diffuso oltre ai linfonodi anche con metastasi a distanza in organi quali polmoni e fegato.

Cause dei tumori testicolari

Le cause dei tumori testicolari sono sconosciute ma criptorchidismo, infezioni, fattori genetici ed endocrini sembrano avere un ruolo determinante nell'eziologia. Poiché la condizione aumenta le probabilità di trasformazione maligna delle cellule, il rischio di cancro testicolare è maggiore per gli uomini con criptorchidismo, ossia la mancata discesa nello scroto di uno o entrambi i testicoli che restano nell'addome o nell'inguine.

Tale rischio è variabile a seconda della sede, elevato se il testicolo è nell'addome e più basso se è nell'inguine. Se l'anomalia viene corretta chirurgicamente entro i due anni dalla nascita, il rischio di sviluppare il tumore in età adulta si riduce significativamente.

Un altro importante fattore di rischio è la sindrome di Klinefelter dovuta ad un'anomalia nei cromosomi. Anche una storia familiare positiva per questo tipo di tumore e pregresse infezioni da HIV aumentano il rischio.

Diagnosi

La diagnosi deve essere tempestiva per permettere l'identificazione del tumore agli stadi iniziali, quando è localizzato al testicolo. Per l'individuazione precoce del cancro testicolare è fondamentale l'autoesame, da compiersi mensilmente.

L'istruzione della popolazione maschile all'autopalpazione del testicolo è pertanto un'importante misura di educazione sanitaria.

Nei soggetti con cancro testicolare possono essere molto elevati i livelli ematici di beta-HCG o gonadotropina corionica, alfa-fetoproteina e latticodeidrogenasi (LDH), che fungono da marcatori tumorali. Si tratta di sostanze che vengono sintetizzate dalle cellule tumorali e che, liberate in circolo in quantità elevate, segnalano indirettamente la presenza del tumore.

La misurazione di tali molecole è utile per la diagnosi, la stadiazione e il monitoraggio della risposta al trattamento. Altri test diagnostici includono l'ecografia testicolare e l'ecocolordoppler per valutare l'estensione della lesione e per differenziare il tumore da lesioni benigne come le cisti.

Può essere utile anche l'urografia endovenosa, con la quale si rileva un'eventuale deviazione del flusso urinario causata dalla massa tumorale, la linfoangiografia, con cui si valuta l'estensione del tumore al sistema linfatico e la TAC del torace e dell'addome, che rileva un'eventuale invasione polmonare, retroperitoneale o pelvica.

L'esame istologico del campione bioptico, prelevato durante l'intervento chirurgico di resezione del testicolo e del suo funicolo spermatico, consente di stabilire le caratteristiche del tumore.

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