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indagine diagnostica

Emogasanalisi venosa

di Monica Vaccaretti

Mentre l'emogasanalisi arteriosa è l'esame gold standard nella diagnosi tempestiva e corretta di ipossiemia e per la valutazione della sua gravità clinica, l'emogasanalisi venosa è utile per misurare il pH ematico e nel caso di patologie che richiedono valutazioni metaboliche continue con prelievi seriali.

Che cos’è l’emogasanalisi venosa

campione di sangue venoso analizzato in laboratorio

L'emogasanalisi permette di misurare le pressioni parziali dei gas respiratori e di valutare contemporaneamente altri parametri metabolici.

L'emogasanalisi (emogas, EGA) è l'analisi dei gas nel sangue, una procedura sviluppata per la prima volta nel 1957 grazie alla ricerca del medico anestesista John W. Severinghaus del Clinical Center del National Institutes of Health. È un test di funzionalità respiratoria che consente di valutare e gestire lo stato di ossigenazione dell'organismo, adeguando l'ossigenoterapia al bisogno del soggetto e il suo equilibrio metabolico. Permette quindi di accertare fino a che punto i polmoni sono in grado di fornire un'adeguata quantità di ossigeno ed eliminare l'anidride carbonica e fino a che punto i reni riescono a riassorbire o eliminare gli ioni bicarbonato per mantenere il normale pH dell'organismo.

Si tratta di un'indagine di laboratorio istantanea e parzialmente invasiva. Tale analisi si distingue in arteriosa e venosa, a seconda del tipo di sangue analizzato e dalla sede del prelievo.

L'emogas venosa rappresenta una alternativa, per motivi pratici di prelievo, a quella arteriosa che si esegue solitamente nell'arteria radiale del polso e in quella femorale all'inguine (talvolta in quella brachiale), sedi molto più dolorose e più difficili da individuare essendo più in profondità rispetto al letto venoso.

L'analisi del sangue venoso fornisce le stesse informazioni di quello arterioso sullo stato acido base generale, anche se con un pH leggermente più acido e una pCO2 – che fornisce informazioni sull'adeguatezza della ventilazione alveolare - aumentata a seconda del distretto venoso di origine.

Tuttavia, i dati della ossigenazione non sono utilizzabili al pari di quelli da sangue arterioso. I valori che si ottengono con i due test non sono sovrapponibili così che l'emogasanalisi venosa è considerata meno attendibile per la misurazione dei gas respiratori.

Mentre l'emogasanalisi arteriosa è l'esame gold standard nella diagnosi tempestiva e corretta di ipossiemia e per la valutazione della sua gravità clinica, l'emogasanalisi venosa è utile per misurare il pH ematico e nel caso di patologie che richiedono valutazioni metaboliche continue con prelievi seriali.

L'emogasanalisi è uno specifico esame ematochimico che permette di misurare innanzitutto le pressioni parziali dei gas respiratori e di valutare contemporaneamente altri parametri metabolici, strettamente interconnessi, misurati direttamente o calcolati indirettamente con formule matematiche.

Il test viene eseguito per determinare la concentrazione ematica di ossigeno e anidride carbonica disciolti e circolanti nel torrente circolatorio, i cui valori sono indicativi dell'efficienza respiratoria ossia della capacità dei polmoni di fornire ossigeno ai tessuti e di partecipare al mantenimento di un corretto equilibrio acido-base.

Serve, inoltre, a valutare il pH del sangue (noto anche come concentrazione idrogenionica H+) e rilevare squilibri acido base di origine respiratoria e metabolica. È pertanto un test diagnostico che orienta nelle patologie più complesse - metaboliche e/o respiratorie - e permette il successivo monitoraggio per valutare la risposta terapeutica. Fornisce una risposta immediata, entro qualche minuto. Bastano pochi microlitri di sangue intero. I dati elaborati vengono stampati su uno scontrino, da leggere ed interpretare. La lettura fornisce le condizioni respiratorie e metaboliche con una panoramica del quadro clinico generale.

Valori normali

Se il pH è superiore a 7,4 si instaura una condizione di alcalosi, se inferiore invece il quadro clinico è di acidosi. Un pH normale (7,4) può indicare sia che i gas ematici sono perfettamente normali sia che è in atto uno squilibrio bilanciato o compensato ossia il corpo è stato in grado di correggere il pH attraverso cambiamenti respiratori o metabolici.

La fase successiva della lettura di un’emogasanalisi, dopo la valutazione del pH, è la determinazione della causa del disturbo mediante la valutazione del bicarbonato e della pressione parziale dell'anidride carbonica in relazione al pH.

Se il pH indica alcalosi, essa è respiratoria se la PaCO2 è inferiore a 40 mmHg mentre è metabolica se gli ioni bicarbonato sono superiori a 24 mEq/L. Se il pH indica acidosi, essa è respiratoria se la PaCO2 è superiore a 40 mmHg ed è metabolica se gli ioni bicarbonato sono inferiori a 24 mEq/L.

L'ultima fase consiste nel determinare se abbia avuto inizio la compensazione prestando attenzione al valore del bicarbonato piuttosto che alla patologia primaria: c'è compensazione se il valore rilevato va nella stessa direzione del valore primario, significa che se la PaCO2 è alta risulta aumentato ad un livello appropriato anche il bicarbonato per bilanciare l'alta PaCO2 e produrre un pH normale.

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