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Schillaci: infermieri mancano e dovremo prenderli dall'estero

di Redazione

Sul numero di medici nel nostro paese se guardiamo i dati Ocse in realtà non siamo messi male, sono piuttosto alcune specializzazioni ad essere carenti. Per quanto riguarda gli infermieri, invece, ne mancano tanti e credo che in questo momento l’unica vera possibilità sia quella di farli venire dall’estero, ovviamente controllando le nazioni da cui vengono e controllando che il curriculum professionale sia adeguato a quelle che sono le esigenze della nostra sanità. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha sottolineato: bisogna investire anche sugli infermieri, offrendo loro percorsi diversi, più attrattivi.

Quanto costa il fenomeno dei medici e degli infermieri gettonisti

orazio schillaci

Ministro della Salute, Orazio Schillaci

Stimiamo che manchino 4500 medici e circa 10mila infermieri a livello nazionale. Questa carenza strutturale ha portato al ricorso a gettonisti affittati dalle cooperative, con effetti deleteri sul sistema. Torna così sull’argomento il ministro Orazio Schillaci nella sua relazione alla Commissione Affari sociali nel corso dell'indagine conoscitiva della medicina d'urgenza, in cui sono stati presentati ed analizzati gli oltre 17 milioni di accessi in pronto soccorso, numeri definiti inquietanti, oltre il 40% dei quali è inappropriato ed evitabile, con il 70% di dimissioni a domicilio e soltanto il 12% di ricovero in degenza.

Il ministro - nella relazione alla commissione Affari sociali della Camera - è tornato a parlare dei professionisti della sanità on demand, dopo l'allarme lanciato dal rapporto Anac relativo alla spesa di 1,7 miliardi sostenuta complessivamente dalle regioni italiane per reclutare medici ed infermieri nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023.

Il ministro spiega che tutte le regioni, esclusa la Provincia Autonoma di Trento, sono coinvolte nel fenomeno dei gettonisti, ritenuto ormai inaccettabile. Illustra, presentando i bilanci di spesa, che Lombardia, Abruzzo e Piemonte sono state quelle maggiormente impegnate sotto il profilo economico, con valori nettamente superiori rispetto alle altre, spendendo rispettivamente 56 milioni, 51 milioni e 34 milioni. Se confrontati con il Lazio, quarta regione per spesa sostenuta (13 milioni), la Lombardia ha registrato un +332%, l'Abruzzo un +297% e il Piemonte un +165%.

I dati, che emergono dall'analisi territoriale sulla spesa effettivamente sostenuta dalle stazioni appaltanti, evidenziano inoltre che, mentre in Lombardia e in Lazio le spese per medici ed infermieri sono state equivalenti, il Piemonte ha speso soprattutto per reclutare medici e l'Abruzzo quasi esclusivamente infermieri.

Il report Anac riporta i dati provenienti da un registro nazionale di contratti pubblici ossia gare di appalto sottoscritte e concluse da ospedali, policlinici e aziende sanitarie.

Il conteggio di 1,7 miliardi si riferisce a circa 900 milioni di euro che sono già stati spesi e ad altri 800 milioni che, come da contratto, potranno essere erogati sino alla conclusione degli accordi quadro. Questi 1,7 miliardi rappresentano pertanto il valore della base d'asta che è stata analizzata secondo due distinti codici di appalto Cpv (Common Procurement Vocabulary, sistema unico europeo di classificazione delle attività utilizzato per descrivere l'oggetto dei contratti da affidare in appalto, regolamento n.213/2007), uno specificatamente riferito al reclutamento di personale infermieristico e l'altro per quello medico.

Se si analizzano le spese in base al conto complessivo, tra l'erogato e il potenziale, risulta che la regione che ha speso sinora di più per i gettonisti è la Toscana con 184 milioni, di cui 3,4 milioni per reclutare infermieri e gli altri 180 milioni per assicurarsi la fornitura di personale definito generico.

Per tamponare le carenze di personale sanitario Governo e Regioni cercano strategie per arginare il ricorso ai gettonisti, tuttavia, i vertici della Federazione degli Ordini dei medici ritengono che il loro utilizzo sia comunque destinato a continuare in quanto l'aumento dell'età pensionabile dei professionisti sanitari a 72 anni non garantirebbe in ogni caso l'adeguata copertura del fabbisogno di personale nel SSN.

Secondo il sindacato Anaao, la situazione potrebbe essere migliorata pensando a stabilizzare i gettonisti piuttosto che ad eliminarli, anche se molti sono in realtà professionisti pensionati. Si potrebbe altresì utilizzare la forza viva dei medici specializzandi che potrebbero essere contrattualizzati a partire dal primo e secondo anno di specializzazione. Anche il personale già in servizio potrebbe essere impiegato con dei turni aggiuntivi pagati in libera professione, regime che porterebbe ad un risparmio ancor più significativo rispetto al pagamento a gettone.

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Commenti (2)

Sal70

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1 commenti

Una vergogna

#2

È davvero scandaloso che dagli affossatori del nostro sistema sanitario pubblico, si levino tali affermazioni.
Ci dica caro ministro: con quali risorse vorrebbe attrarre questi infermieri dall'estero? Con quali programmi di crescita professionale e avanzamento di carriera vorrebbe arginare la fuga degli infermieri dai nostri ospedali?
Attualmente le uniche persone che giungono dall'estero rischiano di annegare: ottimo esempio di accoglienza.
Meditate gente, meditate!

Raffa939

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1 commenti

Che schifo

#1

Da infermiere non vorrei mai che venisse pubblicato un articolo simile. Come può il ministro della salute italiano dire una cosa simile?
Iniziasse a togliere o facilitare i concorsi ( non per 1,2 posti, come leggo tutt'oggi) !