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Infermieri

Premio Covid, Movimento Nazionale Infermieri: ennesima beffa

di Redazione

Revisione della distribuzione e del periodo lavorativo preso in considerazione per l’assegnazione dei premi Covid e prolungamento dei contratti con scadenza a breve termine. Sono alcune delle richieste avanzate dal Movimento Nazionale Infermieri in una lettera aperta indirizzata all'Assessore della Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato, una richiesta di aiuto e di interlocuzione a tutti i soggetti interessati, alle Istituzioni, agli Ordini affinché si possano trovare delle soluzioni di concerto per colmare le disuguaglianze di sistema che denunciamo.

Covid-19, Movimento nazionale infermieri: vero premio è rinnovo contratto

Flash Mob Movimento Nazionale Infermieri 15 giugno 2020 (foto di Costanza Nardella)

Continuano le rivendicazioni degli infermieri, gli "eroi" dell'emergenza Covid-19 che denunciano ancora una volta l’ennesima mancanza di coerenza e concretezza nei loro confronti.

Inizia così Diego Roviti - portavoce e membro fondatore del Movimento Nazionale Infermieri - la lettera aperta indirizzata all'Assessore della Sanità D'Amato e inviata per conoscenza al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro della P.A. Fabiana Dadone e ad Ausilia Pulimeno, Presidente dell'Ordine degli Infermieri di Roma.

Dopo il flash mob dello scorso 15 giugno che ha visto coinvolte oltre 30 piazze in tutta Italia, il Movimento Nazionale Infermieri torna a battersi per la categoria.

In tempi non sospetti - continua la lettera - abbiamo gridato a gran voce l’infelice idea di stanziare fondi per il personale del comparto a “rischio COVID” chiedendo altresì un contratto degno della professione infermieristica, che in questa emergenza ha dato prova di grande unità, abnegazione e imprescindibilità. Ma cosa si intende per “rischio COVID”? Come si può mettere in atto una netta distinzione tra Infermieri A e B? E aggiungiamo noi C, ossia i fantasmi, quelli che non compaiono nemmeno, quelli che secondo le Vostre scelte erano completamente al sicuro. Ma, in molti casi, si sono contagiati più facilmente rispetto ad altri.

Il riferimento è a tutti gli infermieri impegnati nelle aree cosiddette no-Covid, ma non solo: anche ai liberi professionisti e ai dipendenti privati che hanno continuato la loro attività anche domiciliare rischiando di essere contagiati.

Per questo, poiché tutti gli infermieri durante l’emergenza sanitaria, sono venuti a contatto con pazienti Covid, tutti hanno subito lo stesso identico stress lavorativo, continui aggiornamenti delle direttive aziendali, blocco forzato delle ferie, turni di lavoro imprevedibili e paura di rientrare in casa dai propri cari, a tutti deve essere distribuito il premio Covid. Un premio che, tra l'altro, sempre secondo il Movimento non coprirebbe l’effettivo andamento dell’emergenza sanitaria in termini di periodo lavorativo preso in considerazione per l’assegnazione.

Pertanto - continua Roviti nella lettera - il Movimento Nazionale Infermieri a nome di migliaia di Infermieri, in merito a questo irragionevole accordo, chiede:

  1. Revisione della distribuzione dei “Premi Covid” con inclusione di tutti gli Infermieri che hanno lavorato sia nelle aree Covid che non-Covid, dei dipendenti privati e dei liberi professionisti che hanno continuato la loro attività professionale
  2. Revisione del periodo lavorativo preso in considerazione per l’assegnazione del “premio Covid”
  3. Inclusione di tutti gli Infermieri che si sono contagiati di Covid durante l’emergenza sanitaria e pertanto impossibilitati al raggiungimento delle presenze richieste
  4. “Premio Covid” non soggetto a tassazione
  5. Prolungamento dei contratti con scadenza a breve termine, almeno fino alla data del 31/12/2020

Rinnovare i contratti in scadenza vorrebbe dire premiare davvero gli Infermieri che hanno lavorato durante la pandemia

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