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Nursind: riconosciute tutte indennità a infermieri turnisti

di Redazione

Il Tribunale di Milano ha riconosciuto ad un infermiere tutte le indennità percepite a partire dal 2016-2018 anche sulla giornata dello smonto notte. A farlo sapere è Nursind Milano: Siamo sempre stati certi della nostra interpretazione del contratto. Grazie a questa pronuncia tanti colleghi potranno far valere un diritto finora ignorato.

Azienda dovrà corrispondere all'infermiere arretrati fino a cinque anni

Nursind Milano: Buone notizie per gli infermieri turnisti.

Il 4 aprile scorso - scrive il sindacato in una nota - dal Tribunale di Milano è arrivata una sentenza di primo grado che per la prima volta rivede la normativa contrattuale in merito al riconoscimento delle indennità di turno e di disagio per i professionisti che lavorano anche di notte.

Il generico riferimento alle giornate lavorative, contenuto nel vecchio contratto di comparto - sottolinea Giovanni Migliaccio, segretario provinciale Nursind Milano - ha sempre lasciato spazio a diverse interpretazioni, finendo per penalizzare il turno notturno, a cavallo di due giornate. Il successivo Ccnl 2019-2021 ha colmato solo in parte il vulnus, dettagliando meglio l’indennità di presenza e non di disagio.

Tutto questo fino al pronunciamento nei giorni scorsi del tribunale di Milano - continua - che ha riconosciuto all’infermiere ricorrente tutte le indennità percepite a partire dal 2016-2018 anche sulla giornata dello smonto notte. Al punto che l’azienda ospedaliera dovrà corrispondergli arretrati fino a cinque anni.

Una sentenza con la quale il Nursind, assistito dall’avvocato Domenico De Angelis, porta a casa un risultato storico. Siamo sempre stati certi della nostra interpretazione contrattuale, frutto di studio e approfondimento costante della normativa - commenta ancora Migliaccio –. Quello che conta adesso è che grazie a questa pronuncia, destinata a fare giurisprudenza, tanti colleghi potranno, volendo, far valere un diritto fino ad ora ignorato. Un diritto che si traduce nel recupero fino a cinque anni di arretrati: si tratta di somme che si aggirano tra i 2mila e i 3mila euro, a seconda dell’unità operativa in cui si lavora.

È con battaglie come questa che contribuiamo a valorizzare la nostra categoria – evidenzia il segretario nazionale Andrea Bottega –. Ben venga quindi poter recuperare arretrati, dal momento che gli stipendi degli infermieri in Italia sono tra i più bassi d’Europa, ma soprattutto ben venga dare il giusto peso al lavoro a turni, una delle peculiarità che dovrebbe spingere il legislatore a riconoscere la professione infermieristica tra quelle usuranti.

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