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Salute

Disbiosi

di Chiara Vannini

Con il termine disbiosi si intende l’alterazione della flora fisiologica di un organo. Comunemente il termine disbiosi è associato all’intestino, prendendo così il nome di disbiosi o dismicrobismo intestinale. Questo disturbo consiste nell’alterazione dell’equilibrio microbico del tratto gastrointestinale e quindi della flora batterica intestinale, detta anche microbiota.

Complicanze della disbiosi

Le persone affette da disbiosi possono andare incontro a tre diverse problematiche:

  • al cambiamento della concentrazione e della tipologia di flora presente
  • alla mancata protezione della mucosa intestinale
  • alla migrazione di microrganismi verso siti in cui non sono fisiologicamente presenti

I principali responsabili del corretto funzionamento della flora intestinale e del mantenimento dell’equilibrio della flora batterica sono i simbionti, batteri che proteggono la mucosa ostacolando l’ingresso e l’attacco di batteri patogeni.

La disbiosi compromette la normale capacità dei microrganismi presenti all’interno dell’intestino di proteggere la mucosa e uno degli effetti maggiormente nocivi che può causare è la sindrome da malassorbimento intestinale.

Flora intestinale o microbiota

La flora intestinale è l’insieme dei batteri, funghi e virus che compongono, insieme agli alimenti, il contenuto dell’intestino.

La flora intestinale viene anche definita microbiota intestinale e ha diversi compiti importanti:

  • Digerire gli alimenti e assorbirne altri
  • Sintetizzare alcune vitamine (ad esempio la vitamina K)
  • Proteggere il sistema immunitario impedendo l’accesso dei microrganismi patogeni
  • Mantenere la regolarità intestinale

Cause di disbiosi

Le cause possono essere numerose. Nella maggior parte dei casi la disbiosi è associata a:

Nelle persone anziane la disbiosi potrebbe essere associata ad alterazioni neurologiche che hanno conseguenze sulla funzionalità intestinale.

Segni e sintomi di disbiosi intestinale

I sintomi della disbiosi intestinale sono quelli secondari ad una compromissione della funzionalità dell’intestino e possono essere:

  • Dolore e gonfiore addominale
  • Diarrea
  • Meteorismo
  • Stipsi
  • Infezioni batteriche
  • Alterazione dell’assorbimento di vitamine (ipovitaminosi)
  • Colite

Trattamento della disbiosi intestinale

Il trattamento di prima scelta prevede l’assunzione di probiotici, con l’obiettivo di ripristinare la flora intestinale. I probiotici vengono definiti dall’OMS come microrganismi vivi che, somministrati in quantità adeguate, conferiscono un beneficio per la salute dell'ospite.

Sono batteri “buoni” che raggiungono la mucosa intestinale, la colonizzano, diventano parte del microbiota intestinale e sono in grado di resistere ai succhi gastrici e alla bile. Nel caso in cui sia stata diagnosticata un’infezione intestinale può essere prescritta una terapia antibiotica a base di ciprofloxacina.

Inoltre, oltre ai probiotici e gli antibiotici, spesso risulta utile modificare e correggere alcune abitudini alimentari. La terapia, infatti, può prevedere anche cambiamenti nella dieta, come ad esempio la riduzione di assunzione di cibi grassi, elaborati e fritti; latticini, alimenti ricchi di zuccheri.

Diagnosi di disbiosi

La disbiosi non essendo una patologia, ma la manifestazione di un disturbo o di una diversa malattia, non prevede esami o indagini specifiche per diagnosticarla.

La diagnosi prevede di norma:

  • L’anamnesi patologica della persona, al fine di indagare le patologie preesistenti e i farmaci assunti
  • La descrizione di segni e sintomi manifesti
  • Le abitudini di vita e le abitudini alimentari

È possibile eventualmente eseguire un esame sulle feci per determinare la flora presente ed evidenziare eventuali batteri patogeni.

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