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Aiom 2023: ondata di tumori e screening in calo

di Monica Vaccaretti

La lotta al cancro, una parola che comprende oltre 200 tipi di tumore, potrà essere vinta solo puntando con decisione sulla ricerca e sulle attività di prevenzione primaria, secondaria e terziaria: è questo l'investimento più grande e significativo che una Nazione possa fare. Così Orazio Schillaci, Ministro della Salute, nella prefazione del volume “I numeri del cancro in Italia 2023”, l'annuale pubblicazione di Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Airtum (Associazione Italiana Registro Tumori) che è stata presentata a Roma il 12 dicembre in una conferenza stampa presso il Museo dell'Istituto Superiore di Sanità. Si tratta di un censimento ufficiale, giunto alla tredicesima edizione, che descrive gli aspetti relativi alla diagnosi e alla terapia delle neoplasie e raccoglie i dati epidemiologici a sostegno dei clinici, della popolazione e delle istituzioni per conoscere, organizzare e gestire la malattia oncologica.

Tumori: nel 2023 stimati 395mila nuovi casi, -3% adesione a screening

È una pubblicazione rilevante e utile per monitorare l'incidenza e l'andamento delle malattie oncologiche nel nostro Paese, valutare l'impatto delle strategie di prevenzione e dei sistemi diagnostico-terapeutici nazionali nonché per pianificare con accuratezza azioni ed interventi di programmazione sanitaria, ha dichiarato il Ministro.

Tocca anche temi di grande attualità ed interesse: dal diritto all'oblio oncologico al ruolo della telemedicina e delle innovazioni tecnologiche nel campo dei tumori, soprattutto nell'ottica di una integrazione efficace delle nuove tecnologie nel flusso di lavoro dei professionisti sanitari.

Dai dati del report, raccolti in collaborazione con l'Osservatorio Nazionale Screening (ONS) e con i sistemi di sorveglianza coordinati dall'ISS (Passi e Passi d’Argento), emerge che in 36 mesi si è verificata un'ondata di nuovi casi, con un incremento di 18.400 diagnosi rispetto al 2020. Il rapporto stima per il 2023 un aumento a 395.000 dei nuovi casi di tumore (208mila negli uomini e 187mila nelle donne) e indica per i prossimi due decenni un incremento del numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche.

Il tumore più frequentemente diagnosticato nel 2023 è il carcinoma della mammella (55.900), seguito dal colon-retto (50.500), polmone (44.000), prostata (41.100) e vescica (29.700).

Nella popolazione femminile è stato registrato un eccesso di 16.036 decessi per carcinoma polmonare, il 16% in più di quanto atteso. E ci sono tumori, come quelli causati dal fumo di sigaretta nelle donne e quelli del pancreas in entrambi i sessi, in cui purtroppo non si sono registrati miglioramenti nella diagnosi precoce e nelle terapie.

Il rapporto evidenzia inoltre che si è notevolmente ridotta l'adesione agli esami di screening, con un calo a livello nazionale del 3% per la mammografia (43%) e del colonrettale (27%). È drastica la diminuzione dell'aderenza soprattutto al Nord.

Serve generalmente più impegno nella prevenzione, sia primaria che secondaria perché il 24% degli adulti fuma, il 29% è sedentario, il 33% è sovrappeso e il 10% è obeso, il 17% consuma alcol in quantità a rischio per la salute.

Secondo una direttiva dell'Unione Europea entro il 2025 gli screening dovranno essere offerti ad almeno il 90% degli aventi diritto. È una sfida importante, perché garantire l'invito non basta. Affinché lo screening sia efficace è necessario che la popolazione partecipi, ha dichiarato Francesco Perrone, presidente Aiom, secondo il quale servono campagne permanenti di sensibilizzazione congiunte a un'offerta capillare e fruibile, nonché una maggiore sensibilità politica che è ancora molto limitata sulle misure da adottare per mitigare in Pianura Padana gli effetti dell'inquinamento atmosferico da particolato, considerando che numerosi studi hanno stabilito il legame tra la qualità dell'aria e l'insorgenza di tumori.

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