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Patologia

Sindrome da vescica iperattiva: dalle cause al trattamento

di Francesca Gianfrancesco

Le Incontinenze

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La vescica iperattiva (overactive bladder - OAB) è una sindrome caratterizzata da urgenza minzionale, con o senza incontinenza urinaria (UI). È molto diffusa, con una prevalenza nei Paesi occidentali tra l’8% ed il 16% (che tende ad aumentare con l’età) ed influisce notevolmente sulla qualità della vita di chi ne è affetto. È generalmente associata a pollachiuria (elevata frequenza della minzione) e nicturia (bisogno di urinare durante la notte). Viene definita come vescica iperattiva asciutta o bagnata in base alla assenza/presenza di incontinenza urinaria. La vescica iperattiva può presentarsi in egual misura sia negli uomini che nelle donne, anche se la prevalenza della vescica iperattiva bagnata è maggiore nelle donne. La condizione fisiopatologica di base è spesso rappresentata dalla iperattività detrusoriale (ID) ovvero della muscolatura liscia della vescica.

Cause di vescica iperattiva

L’impatto maggiore sulla qualità di vita è dato dalla vescica iperattiva bagnata, quindi associata ad incontinenza urinaria

La disfunzione maggiormente riscontrata (mediante esame urodinamico) alla base della fisiopatologia della vescica iperattiva è dunque l’iperattività detrusoriale, sebbene la vescica iperattiva possa essere considerata anche un sintomo sensitivo funzionale.

In letteratura vengono riportate tre ipotesi per spiegare l’eziologia della sindrome da vescica iperattiva:

  1. È possibile che ci sia una riduzione degli input sensitivi che comporta una conseguente diminuzione del ritorno inibitorio sul detrusore
  2. Un eccesso di input afferenziali da uretra, vescica e pavimento pelvico potrebbero causare un’iperattività del pavimento pelvico
  3. Possibile deficit periferico o del sistema centrale che causa una riduzione del controllo inibitorio del detrusore

Sebbene in molti casi l’eziologia della sindrome da vescica iperattiva vada ricercata in cause neurologiche, sensoriali o organiche, in molti pazienti essa resta sconosciuta. Vero è che l’insorgere della sindrome può essere influenzata da diversi fattori, primo fra tutti l’età.

Atri fattori di rischio li ritroviamo in:

  • Obesità
  • Menopausa
  • Eccessivo consumo di caffeina
  • Fumo
  • Parti naturali plurimi
  • Interventi urologici
  • Scarsa tonicità del pavimento pelvico

Diagnosi di sindrome da vescica iperattiva

La diagnosi di sindrome da vescica iperattiva si fonda essenzialmente sull’anamnesi. Il riferito sintomo di “urgenza minzionale” associato a pollachiuria e nicturia configurano un quadro di vescica iperattiva.

L’esame urodinamico permette di dimostrare con certezza la presenza di contrazioni detrusoriali (quindi della muscolatura liscia della parete vescicale) involontarie, che determinano l’iperattività detrusoriale.

È un esame invasivo per cui evitabile in quanto, come già detto, la diagnosi può essere anche anamnestica. Risulta invece necessario, da solo o in associazione alla cistografia, nel caso si sospetti un’ostruzione cervico-uretrale, causa di sindrome della vescica iperattiva secondaria.

Un esame urine e un’urinocoltura potrebbero rilevare la presenza di un'infezione delle vie urinarie che generalmente presenta gli stessi sintomi della vescica iperattiva (con aggiunta di sintomatologia dolorosa) e che, a sua volta, può essere causa della sindrome della vescica iperattiva secondaria.

Come si cura la sindrome da vescica iperattiva

Tra le opzioni terapeutiche oggi disponibili per il trattamento della sindrome da vescica iperattiva ritroviamo:

Il trattamento primario della sindrome da vescica iperattiva implica modifiche comportamentali dello stile di vita. In primo luogo, eliminare dalla dieta sostanze irritanti per la vescica, come la caffeina e smettere di fumare, poiché la nicotina comporta un aumento dell'attività detrusionale.

È importante controllare la quantità di liquidi ingeriti, poiché un’eccessiva quantità può inasprire i sintomi, mentre un'eccessiva riduzione può portare all’infiammazione della mucosa. È essenziale controllare il peso e mantenere una regolarità intestinale con una dieta ricca di fibre accompagnata da attività motoria. Può risultare utile anche un diario minzionale, ovvero la registrazione della frequenza degli svuotamenti vescicali al fine di correggere la scorretta pratica.

La fisiocinesiterapia sarà incentrata sull’educazione all’utilizzo della muscolatura del pavimento pelvico con l’obiettivo di riuscire a controllare l’urgenza. Infatti, il controllo volontario delle contrazioni pelviche ha un effetto inibitore sullo stimolo “urgenza” e aiuta a diminuire la frequenza della minzione. Risultano utili anche pratiche di rilassamento o di distrazione dalla sensazione di “urgenza”, come tecniche di respirazione o di concentrazione mentale. In letteratura sono riportate anche tecniche di autoipnosi.

La terapia farmacologica si avvale, invece, di farmaci antimuscarinici (o anticolinergici) che agiscono bloccando la contrattilità involontaria del detrusore. Gli studi dimostrano che hanno la loro efficacia clinica, ma non riescono a controllare completamente i sintomi della sindrome della vescica iperattiva.

Presentano, inoltre, una serie di effetti collaterali (stipsi, visione offuscata, tachicardia, sonnolenza, ecc.), che spesso compromettono la compliance al trattamento.

È per questo che si è resa necessaria la ricerca di nuove opzioni terapeutiche, che sono tutt’oggi in via di sviluppo a supporto di una condizione che ha un impatto negativo profondo sulla qualità della vita dei pazienti che ne sono affetti.

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