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COVID-19

Omicron, e la chiamano già la variante dell'orrore

di Monica Vaccaretti

Omicron. Nome in codice B.1.1.529. Quattordicesima variante classificata dall'Oms. È considerata una VOC, una variants of concern ossia una variante preoccupante per la sanità pubblica. Prima di Omicron ci sono state l'Alfa (identificata per la prima volta nel Regno Unito, è la prima variante pericolosa dopo il virus originale), Beta (identificata in Sud Africa, caratterizzata da immune escape nei confronti di alcuni anticorpi monoclonali), Gamma (con origine in Brasile e un possibile rischio di reinfezione) e Delta (rilevata per la prima volta in India, caratterizzata da una trasmissibilità dal 40 al 60% più elevata rispetto alla variante Alfa). Le altre dieci varianti sono considerate di interesse (VOI) o VUM, variants under monitoring.

Omicron la nuova variante SARS-CoV-2

L'Istituto Superiore della Sanità è responsabile del monitoraggio delle varianti del virus SARS-CoV-2 circolanti o in rapida diffusione nel nostro Paese tramite indagini rapide, il Sistema di Sorveglianza Integrata e la Piattaforma di analisi genomica I-co-Gen (Italian-Covid-19-Genomic), collegata a livello internazionale con la piattaforma genomica di condivisione internazionale GISAID che promuove una rapida condivisione dei dati di tutti i virus influenzali e del coronavirus che causa Covid-19.

È normale che i virus evolvano ma si replicano incontrollati soltanto in alcune condizioni. Generalmente ciò avviene in regioni geografiche densamente popolate e con una scarsa copertura vaccinale. È già capitato nel Regno Unito, in Sudafrica, in Brasile e in India. Omicron è stata identificata per la prima volta nel maggio 2021 in Sudafrica - che ha una copertura vaccinale del 24% - ma soltanto in questi giorni il sequenziamento degli scienziati africani l'ha riconosciuta come VOC e l'Oms ha lanciato l'allarme. Il mondo si è già trincerato chiudendo le frontiere ed isolando il Sudafrica ma è tardi perché si ripetono nelle ultime ore continui casi di sequenziamenti positivi per Omicron in vari Stati europei ed extraeuropei. Per scongiurare il rischio Omicron è una corsa contro il tempo, ha dichiarato Von Der Leyen che prende seriamente questa nuova minaccia. I Ministri della Salute d'Europa si riuniscono urgentemente per valutare lo stato attuale delle conoscenze e intraprendere eventuali altre misure di contenimento. Poiché il rischio è serio, le autorità italiane raccomandano intanto di mantenere il massimo livello di attenzione e cautela e di continuare nella cura dell'igiene, nel rispetto delle regole di distanziamento e nell'uso della mascherina. Il Ministro Speranza e la FNOPI invitano a procedere con sollecitudine con la terza dose.

Si tratta di una variante che i genetisti hanno definito preoccupante perché finora non avevamo mai avuto una variante con un numero così elevato di mutazioni e questo fa ipotizzare che il virus possa essere più trasmissibile, possa determinare una malattia più grave o possa essere più resistente ai vaccini, ha dichiarato Nino Cartabellotta Presidente della Fondazione Gimbe.

Omicron, sintomi e contagiosità

Secondo i primi dati dalla comunità scientifica internazionale, Omicron sembra essere maggiormente contagiosa ma clinicamente non più aggressiva della variante Delta. La sintomatologia nei soggetti vaccinati sembra essere lieve. Le autorità sanitarie sudafricane riferiscono che i sintomi caratteristici di Omicron sono:

  • una forte stanchezza, dolori in tutto il corpo e accelerazione del battito cardiaco tra i giovani, al momento i più contagiati.

Non si sanno ancora gli effetti sulla popolazione anziana e sui più fragili, certamente a rischio alto. Pfizer e Moderna hanno già comunicato che sono in grado di aggiornare la formula dei rispettivi vaccini entro 100 giorni, rendendo disponibile un nuovo vaccino su larga scala, dopo gli esiti degli studi scientifici già in corso che dovrebbero concludersi entro due settimane. Con tutte queste mutazioni il virus si è decisamente evoluto ma non si sa ancora se e quanto in peggio. È scientificamente inconfutabile che è cambiato per adattarsi meglio all'uomo e si è potenziato. Ma dai primi studi in vitro condotti in Israele sembra che i vaccini indeboliscano Omicron.

Secondo la virologa Ilaria Capua, direttore di One Health Center dell'Università della Florida, la variante Omicron non è detto sia la peggiore. Il virus non andrà via e ci saranno altre mutazioni. L'unico strumento che abbiamo è il vaccino.La terza dose può contrastare questa variante, anche se più contagiosa, sostengono gli scienziati che invitano a non creare allarmismo in Europa prima dei risultati definitivi degli studi. Servono ulteriori evidenze scientifiche.

Infermiere

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