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COVID-19

Contagi sul lavoro: su sanitari impatto positivo dei vaccini

di Redazione Roma

Dopo il picco di contagi sul lavoro da Covid-19 segnalati dall’Inail, nell’ultimo quadrimestre analizzato l’incidenza sul totale dei casi è scesa all’8,4%. Trend visibile soprattutto concentrando l’analisi sull’andamento mensile tra gli operatori sanitari, dove si osserva l’impatto positivo delle vaccinazioni.

Covid-19, in sanità contagi scesi grazie all'efficacia dei vaccini

Quella degli infermieri resta comunque la categoria più coinvolta dai contagi

Sono 175.323 i contagi sul lavoro da Covid-19 segnalati all’Inail dal principio della pandemia fino al 31 maggio 2021; un numero pari a circa un quarto del totale delle denunce di infortunio pervenute da gennaio 2020 e al 4,2% del totale dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità alla medesima data.

Come emerge dal 17esimo report nazionale sulle infezioni da nuovo Coronavirus di origine professionale – pubblicato insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento regionali – rispetto alle 171.804 denunce rilevate dal monitoraggio precedente (30 aprile 2021), i casi in più sono 3.519 (+2,0%). E ancora, dopo il picco registrato nel periodo ottobre 2020-gennaio 2021, nell’ultimo quadrimestre analizzato l’incidenza sul totale dei casi è scesa all’8,4%. Le morti da Covid-19 segnalate all’Istituto alla fine dello scorso mese sono 639.

Il comparto sanità e assistenza sociale – che include ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – rimane sempre al primo posto tra le attività produttive con il 65,9% delle denunce e il 25,1% dei casi mortali codificati, seguito dall’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), con il 9,2% dei contagi e il 10,4% dei casi mortali.

Soprattutto, il nuovo report conferma l’inversione di tendenza osservata a iniziare da febbraio 2021 rispetto al trend dei mesi precedenti. Se la sanità e assistenza sociale nell’ultimo quadrimestre è scesa sotto la soglia del 45% dei casi codificati – riposizionandosi sui medesimi livelli dell’estate 2020 per merito dell’efficacia delle vaccinazioni, che hanno coinvolto prioritariamente il personale sanitario – altri settori produttivi registrano una crescita dell’incidenza di contagi professionali, pur rilevando un calo in valori assoluti rispetto alla “seconda ondata” del periodo ottobre 2020-gennaio 2021.

L’analisi per professione dell’infortunato attesta che circa un terzo dei decessi riguarda il personale sanitario e socio-assistenziale. La categoria dei tecnici della salute è quella maggiormente coinvolta dai contagi, con il 37,7% delle denunce complessive, l’82,7% delle quali relative a infermieri, e il 10,7% dei casi mortali codificati (il 67,2% infermieri). A seguire ci sono gli operatori socio sanitari con il 18,5% delle denunce (e il 4,5% dei decessi), i medici con l’8,6% (5,9% dei decessi), gli operatori socio assistenziali con il 7,0% (2,7% dei decessi) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliario, portantino, barelliere) con il 4,8% (3,7% dei decessi).

Quindi, l’andamento dei contagi per mese di accadimento mostra per le professioni sanitarie una progressiva riduzione dell’incidenza dei casi tra la fase di “lockdown” (fino a maggio 2020 incluso) e quella di “post lockdown” (da giugno a settembre dello scorso anno), una risalita nella “seconda ondata” di contagi (ottobre 2020-gennaio 2021) e un nuovo calo in rapporto all’ultimo quadrimestre analizzato. I tecnici della salute (prevalentemente infermieri), in particolare, sono passati infatti dal 39,1% del primo periodo al 23,2% del secondo, per poi ritornare al 39,3% nella fase di “seconda ondata” e scendere al 25,0% tra febbraio e maggio di quest’anno. Analogo l’andamento dei casi rilevati tra i medici, scesi dal 10,1% della fase di “lockdown” al 5,5% di quella “post lockdown”, per poi registrare l’8,6% nella “seconda ondata” dei contagi e passare al 4,6% nel corso degli ultimi quattro mesi.

Giornalista

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