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aggressioni in ospedale

Milazzo: paziente dà in escandescenze, infermiere contuso

di Redazione Roma

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I tempi lunghi di attesa nel pronto soccorso del “Fogliani” hanno scatenato in un cittadino le reazioni peggiori. L’uomo ha urlato e danneggiato sia la struttura del triage sia il pc per l’accettazione. Alcuni giorni fa due casi analoghi di violenza in Molise. La Fials: Ripristinare punti di vigilanza, i sanitari sono terrorizzati.

Violenza al Pronto soccorso, coinvolto un infermiere a Milazzo

Restare per circa nove ore in attesa per un consulto, riconosciuto codice verde, può certamente esasperare. Ma da qui ad andare in escandescenze e, soprattutto, ad usare violenza nei confronti dei professionisti sanitari, ce ne passa. E di molto. Ed è un film (horror) già visto, quello che è andato in scena al Pronto soccorso dell’ospedale Giuseppe Fogliani a Milazzo, che con i suoi 40mila accessi annui è il secondo per attività dopo quello del policlinico di Messina.

Un uomo, stanco di attendere il proprio turno, in principio ha iniziato a urlare, quindi ha danneggiato la struttura del triage e poi il pc usato per l’accettazione. Momenti convulsi, durante i quali anche un infermiere è rimasto contuso. Grazie all’intervento di altre persone, l’uomo è stato poi tranquillizzato e anche visitato dal medico di turno (rassicurandolo sulle sue condizioni fisiche che l’avevano indotto a ricorrere al consulto dei sanitari del pronto soccorso). Intanto sul posto è arrivata una pattuglia dei carabinieri che ha proceduto a identificare l’esagitato, residente in un comune del comprensorio tirrenico.

Sull’accaduto si è espresso il segretario della Cimo, il Coordinamento italiano medici ospedalieri, Giuseppe Giannetto, che porta la sua solidarietà e quella del sindacato tutto al personale sanitario. Nulla di nuovo per chi è in prima linea da sempre – le sue parole –, al pronto soccorso di Milazzo si è stanchi di lavorare in condizioni di scarsa sicurezza.

A preoccupare maggiormente è che gli atti di violenza e di prevaricazione da parte dei pazienti oppure dei loro parenti, in taluni casi proprio esasperati dall’attesa, sono all’ordine del giorno. Giannetto ricorda che da tempo si sollecita un intervento dell’Asp per istituire un punto di vigilanza anche mediante una società privata. La presenza invece di personale di sicurezza negli ospedali, soprattutto in prossimità dei Pronto soccorso, rappresenterebbe un valido deterrente ed un rimedio immediato nei confronti dei malintenzionati. Auspico che dopo questo ennesimo episodio possano registrarsi delle novità e confido anche molto nella sensibilità dell’attuale prefetto di Messina.

Dalla Sicilia al Molise, dove nell’arco di due settimane si sono verificate altrettante aggressioni presso il Pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo a Termoli: la prima, più grave, ha visto un ventenne, probabilmente in stato di alterazione, che aveva necessità di farsi visitare per dolore al ginocchio. Il suo dunque, così come a Milazzo, non era un problema serio né da codice rosso; ciononostante, insofferente poiché il caso non era stato preso in carico, ha aggredito sia il medico di turno sia uno dei portantini: il primo ha riportato lividi sul collo e il secondo dei graffi. All’arrivo dei carabinieri l’uomo è stato denunciato.

L’altra aggressione, l’ennesima e sempre all’intermo del Pronto soccorso dell’ospedale termolese, risale a pochi giorni prima e ha coinvolto – per fortuna senza gravi conseguenze – un’infermiera. Alla luce delle recenti aggressioni ai danni dei professionisti sanitari, la Fials torna a scrivere all’azienda sanitaria regionale per chiedere, con forza, che i presidi ospedalieri siano dotati di apposito servizio di vigilanza armata. Spiega il segretario regionale Fials, Carmine Vasile: A parità di spesa, oppure con lievi integrazioni economiche, si potrebbero risolvere tali problematiche e garantire il servizio di vigilanza per tutelare operatori e cittadini ricoverati.

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