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Infermieristica

Imparare dall’esperienza, il ruolo del tutor clinico

di Daniela Berardinelli

Il tutor clinico rappresenta il primo anello di apprendimento durante il tirocinio del corso di laurea in Infermieristica ed incide sulla formazione, sulla soddisfazione e sullo sviluppo dell’identità professionale futura dello studente.

Infermieristica: quali caratteristiche deve possedere il tutor clinico

Il tirocinio rappresenta il cuore dell’esperienza formativa degli studenti di infermieristica e il tutoraggio il mezzo per il raggiungimento dell’apprendimento. Attualmente non disponiamo di linee guida riguardo le competenze e il percorso di questa figura, ma dalla letteratura emerge l’importanza di una formazione universitaria specifica.

Il tutor clinico è infatti quell’infermiere che diviene responsabile della supervisione dell’apprendimento durante il periodo di tirocinio nella propria realtà operativa. La letteratura evidenzia come le caratteristiche fondanti il tutor clinico siano: la motivazione interna, la capacità di problem solving, la flessibilità, la creatività, la capacità organizzativa, la leadership, la disponibilità all’apprendimento continuo, la moralità e l’aggiornamento. Tutte queste caratteristiche incidono, a loro volta, sull’apprendimento dello studente.

Il tutor clinico deve essere in grado di:

  • Creare un ambiente formativo
  • Assicurare continuità al processo educativo
  • Supportare e supervisionare il percorso a garanzia del raggiungimento degli obiettivi prefissati
  • Delineare le condizioni organizzative che consentano lo sviluppo dell’apprendimento
  • Fungere da interfaccia con altre figure professionali ed attività

La competenza del tutor clinico tocca quindi più aree: quella cognitiva, relazionale, organizzativa e professionale. L’abilità maggiore del tutor clinico consta nel potenziare le conoscenze teoriche dello studente, trasferendole nella pratica clinica e facendo emergere dal proprio contesto gli specifici bisogni assistenziali dell’utenza che accoglie.

La riflessione sull’esperienza

L’apprendimento degli studenti è maggiormente efficace se accompagnato da una riflessione sul ragionamento clinico che si sta attuando, poiché consente di comprendere a fondo l’esperienza sul campo e di potersi sperimentare acquisendo maggiore autonomia. L’esperienza di tirocinio serve inoltre a creare delle connessioni con i precedenti stage e le conoscenze pregresse, ponendo le basi per l’acquisizione di nuove.

La rielaborazione delle emozioni che i discenti possono sperimentare durante il tirocinio e la capacità di prefissare e condividere degli obiettivi che siano coerenti con le capacità dallo studente sono aspetti essenziali del percorso di tirocinio. Gli obiettivi formativi possono poi essere rinegoziati nel tempo e la strategia di affiancamento ed apprendimento modificata, sulla base delle caratteristiche e aspettative dello studente.

Caratteristiche che deve possedere un bravo tutor secondo gli studenti

Secondo gli studenti le caratteristiche che dovrebbe possedere un buon tutor sono: la motivazione interna, il riconoscimento professionale, la competenza clinica, la capacità di insegnamento e l’esperienza clinica.

La motivazione interna e la capacità di rendere il lavoro attrattivo sono fondamentali per alimentare la curiosità dello studente verso la carriera professionale. L’essere riconosciuto come un buon professionista - da parte di tutta l’équipe - e il godere di rispetto reciproco sono aspetti che facilitano e migliorano l’apprendimento dello studente.

La competenza e l’esperienza clinica sono indispensabili per colmare quel gap tra la teoria e la pratica spesso percepito dagli studenti. La capacità di trasmissione di conoscenze aggiornate è vista come prioritaria dagli studenti ed è efficace se accompagnata da feedback sull’andamento del loro percorso.

I tutor rappresentano per gli studenti un modello da perseguire in ambito scientifico, clinico, etico e comportamentale. Il modo in cui il tutor si approccia al paziente è, infatti, sotto la lente di ingrandimento dello studente, che lo analizza e tende ad imitare nel proprio percorso. Per fare tutto questo è imprescindibile avere una buona competenza comunicativa, saper indossare le lenti dello studente ed esplorare la sua prospettiva.

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