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Infermieri esclusi dalla mobilità perché senza nulla osta

di Redazione Roma

Sono diverse le segnalazioni giunte in Redazione da parte di infermieri non ammessi ad una procedura di mobilità dell’Asl Napoli 1 centro. Motivazione: la mancanza del nulla osta preventivo da parte dell’azienda di provenienza. Ma l’ultimo Ccnl indica che la partecipazione può avvenire anche senza il preventivo assenso della stessa. Siamo 771 non ammessi e fatichiamo a capire il metro usato, afferma Domenico Inno, 37enne infermiere campano. Meritiamo una spiegazione.

Senza nulla osta, niente mobilità. Ma gli infermieri esclusi non ci stanno

Io, come gli altri 770 colleghi non ammessi, crediamo di essere nel giusto. E non riusciamo a comprendere la disparità di trattamento che abbiamo ricevuto dall’Asl Napoli 1 centro rispetto ai 620 colleghi ammessi. Se mi sembra una farsa? Direi proprio di sì. Parole amare quelle pronunciate da Domenico Inno, 37enne infermiere campano, tra gli esclusi da una procedura di mobilità per 40 posti – indetta dall’Azienda sanitaria locale Napoli 1 centro – con una motivazione che lo ha lasciato interdetto: mancanza del preventivo assenso da parte dell’Azienda sanitaria di appartenenza. Nel caso di Inno: l’Ausl della Romagna. Ma riavvolgiamo il nastro per ripercorrere, tappa dopo tappa, quanto è accaduto. E cercare di capire meglio.

Il 20 aprile 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’avviso pubblico di mobilità intraregionale ed interregionale per soli titoli per la copertura a tempo indeterminato di n. 40 posti di cps - infermiere per le necessità assistenziali della Asl Napoli 1 centro e per l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Tra i requisiti specifici di ammissione veniva riportato l’assenso preventivo al trasferimento presso questa Azienda da parte dell’Amministrazione di appartenenza ai sensi dell’art. 30 del D.lgs 165/2001 a pena di decadenza dal diritto al trasferimento. Dunque, si fa riferimento all’articolo 30 del Decreto legislativo n. 35 del 30 marzo 2001 (“Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”) che verte sul passaggio diretto di personale tra amministrazioni diverse.

Adesso, però, c’è l’amara sorpresa. Con l’esclusione di Inno – e non è il solo, appunto – motivata dalla mancanza del nulla osta preventivo da parte dell’Azienda di appartenenza. A questo punto l’unica strada è quella del ricorso? Ci sto riflettendo – replica l’infermiere originario del napoletano – ma in questo momento prevalgono soprattutto sconforto e rabbia. Vogliamo delle risposte.

Giornalista
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Commenti (1)

IgnyIgny

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1 commenti

Non più nulla osta per la mobilità nella PA

#1

"il comma 7 dell’art. 3 del D.L. n. 80/2021 (c.d. decreto “Reclutamento”) ha modificato in modo sostanziale la disciplina della mobilità volontaria, prevedendo l’eliminazione del nulla osta dell’amministrazione di appartenenza del dipendente che voglia usufruire della mobilità verso un’altra amministrazione (fatta eccezione per alcuni casi particolari espressamente previsti dalla norma stessa)." Spero che questa nuova normativa possa aprire nuove possibilità, benché abbia comunque dei" paletti".